Ogni giorno, milioni di persone in tutto il mondo si affidano ai mezzi pubblici per spostarsi da un punto all’altro delle città. Ma mentre per molti di noi prendere un autobus o un tram può sembrare un’azione semplice e scontata, per le persone con disabilità, la realtà può essere ben diversa. Uno degli strumenti che può fare la differenza in questo contesto sono le pedane per disabili, presenti su molti mezzi pubblici. Ma perché sono così cruciali?
Le pedane permettono a chiunque abbia difficoltà motorie, come chi si muove su una sedia a rotelle, di accedere ai mezzi pubblici senza ostacoli. Questi strumenti, quando ben progettati e funzionanti, eliminano l’ostacolo rappresentato da scalini o dislivelli, consentendo un accesso sicuro e autonomo.
Per una persona con disabilità, poter contare su pedane efficienti significa poter pianificare il proprio viaggio senza la preoccupazione di trovare barriere insormontabili. Significa poter godere di una maggiore autonomia e non dover necessariamente dipendere da altre persone.
Le pedane sui mezzi pubblici sono solo una piccola parte di un problema ben più ampio, che riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche. Queste barriere, che possono presentarsi in molteplici forme (dai marciapiedi troppo alti, alle rampe troppo ripide, agli edifici privi di ascensori), rappresentano un ostacolo concreto alla vita quotidiana delle persone con disabilità.
Ma oltre ad essere un impedimento fisico, le barriere architettoniche rappresentano anche una forma di esclusione sociale. Quando una persona non può accedere a un luogo pubblico, a un’istituzione o a un servizio a causa di barriere architettoniche, ciò significa che quella persona viene esclusa da una parte della vita collettiva. Viene negato un diritto fondamentale: quello di partecipare attivamente alla società in cui vive.
Riconoscere l’importanza delle pedane sui mezzi pubblici e combattere le barriere architettoniche in generale non è solo una questione di giustizia e di diritti. È anche un modo per costruire una società più inclusiva, in cui ogni individuo, indipendentemente dalle sue capacità fisiche, può contribuire attivamente e sentirsi parte di una comunità.
Il nostro illustre associato Giovanni Gulino di Ragusa, da anni impegnato nella sensibilizzazione dei diritti delle persone con disabilità, nonchè fine scrittore e poeta, quest’estate è stato intervistato dalla tv locali proprio per diffondere il suo appello a comune e regione per installare le pedane sugli autobus di linea.
Nel nostro piccolo, ci teniamo a dar spazio sul nostro sito alla sua voce, perchè purtroppo si tratta di un problema diffuso e non solo geolocalizzato in Sicilia.
In conclusione, lavorare per eliminare le barriere architettoniche e garantire l’accessibilità per tutti non è solo un dovere etico, ma è anche un investimento nel futuro, verso una società in cui ogni persona viene valorizzata e può vivere senza limitazioni. La strada è ancora lunga, ma ogni passo avanti, come l’installazione di una pedana su un mezzo pubblico, ci avvicina a quell’obiettivo.
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